Ieri sera insieme con la mia compagna Simona, abbiamo visto un film delizioso. Uno di quei film che svelano storie meravigliose. La pellicola è Julia & Julie (del 2009) ed è tratto dai libri “Julie & Julia. 365 giorni, 524 ricette, una piccola cucina” di Julie Powell e “My Life in France” di Julia Child e Alex Prud’homme. Ai più fortunati, come me e Simona (almeno fino a ieri), che non sanno nulla di Julia Child, proverò a raccontare la sua storia, partendo dalla trama del film (che trovate su Netflix e di cui potete vedere il trailer qui). Di certo, per quel che mi riguarda, questo articolo, rappresenta solo l’inizio di una puntigliosa ricerca che porterò avanti su Julia e le sue ricette di cucina francese (che naturalmente cercherò di preparare per le nostre prossime cenette romantiche n.d.a.). Ma andiamo con ordine.

Julia ChildIl lungometraggio mette insieme le storie di due donne. La prima, come vi ho anticipato, è Julia Child (interpretata da Meryl Streep), un personaggio importantissimo nella storia della cucina americana, ma in fin dei conti del mondo. Julia Child ha insegnato e fatto conoscere la cucina francese al pubblico statunitense con i suoi libri e il programma televisivo “The French Chef” trasmesso dal 1963, in cui presentava ricette che utilizzavano ingredienti complicati, ma cucinati in un modo divertente e sui generis. Nelle sue presentazioni culinarie mutava il tono della voce rivolgendosi direttamente e in modo buffo alle pietanze e agli ingredienti, con esiti comici, ma catturando così l’attenzione del suo pubblico. Se volete vedere alcune foto particolari di Julia Childs, cliaccate qui.

Julia ChildLa trama del film racconta parallelamente le vicende accadute nel 2002 alla scrittrice Julie Powell nel Queens e quelle di Julia Child nella Parigi del 1949. Julie Powell è una giovane e brillante scrittrice mancata che si ritrova imprigionata nel suo palloso impiego kafkiano al call center di una società che si occupa della ricostruzione dell’area colpita dagli attentati dell’11 settembre. Per scappare dalla monotonia della sua grigia vita quotidiana, Julia (su suggerimento del marito Eric) mette mano a un eccentrico progetto che unisce le sue passioni per la scrittura e per la cucina: sperimentare personalmente nel giro di 365 giorni tutte le 524 ricette contenute nel celebre libro di cucina Mastering the Art of French Cooking di Julia Child e raccontare l’esperienza in un blog, The Julie/Julia Project – Nobody here but we servantless American cooks. Se siete curiosi come me, vi dico subito che il blog originario non è più online ma potreste spulciarne qualche pagina in questo archivio di vecchi siti in Rete.

Per essere ancora più precisi, tutto comincia quando Julie Powell trova una copia consunta del libro della Child a casa di sua madre e ha una specie di folgorazione, decidendo di cucinare in un anno tutte le ricette del libro, dal potage Parmentier (una delicata zuppa di patate) alle più elaborate preparazioni a base di interiora e salse delicate. “Automa governativo di giorno, gastronoma fanatica di sera“, Julie comincia così a sfornare manicaretti per il marito e per gli amici che frequentano il suo piccolo appartamento nel Queens.

Julia e il marito Paul In particolare vengono narrati i fatti accaduti a Julia Child negli anni Cinquanta, durante il suo soggiorno parigino, al seguito del marito diplomatico Paul, nel corso del quale apprende la cucina francese alla scuola Cordon Bleu al punto da poterla insegnare con due amiche francesi e intraprendere insieme a loro la stesura di un libro di cucina francese per gli americani.

Julie è rivitalizzata dal suo progetto fino a esserne letteralmente ossessionata e mettere a dura prova l’affiatato rapporto con il marito Eric, causando perfino una breve separazione. Il suo blog diventa sempre più popolare fino a guadagnarle un articolo sul New York Times, che attira a sua volta l’attenzione di altri giornali, agenti letterari ed editori, consentendole così di intraprendere l’agognata carriera di scrittrice (Oggi Julie Powell, ha un nuovo blog ha scritto un secondo libro “Cleaving: a Story of Marriage, Meat, and Obsession”, che approfondisce gli accadimenti seguiti alla pubblicazione del primo libro ed è stato distribuito dal 2009). Julia, con il continuo supporto dell’amato marito, si dedica per quasi un decennio alla sua monumentale opera culinario-letteraria, sopportando anche il trasferimento dall’amata Parigi a residenze meno affascinanti (Marsiglia, Francoforte, Oslo) e gli iniziali rifiuti degli editori alla pubblicazione. Quando Julia e Paul si sono ormai stabiliti in patria, nel 1961 il libro viene infine pubblicato da Alfred A. Knopf.

Il libro di Julia ChildIl libro è disponibile su Amazon. Da quello che leggo sul Web nei vari blog gastronomici, è un vero must. Talmente delizioso, come le ricette che raccoglie e il modo di scrivere dell’autrice, che non può comunque mancare sugli scaffali degli appassionati di cucina. Ho infatti deciso di ordinare al più presto “Mastering the Art of French Cooking” nei suoi due preziosi volumi. E non è stato mai tradotto in italiano. Cosa davvero incredibile, considerato quante persone ne parlano e quanti siano i suoi estimatori. Girovagando in Rete si trova solo qualche esperimento di coppie innamorate e appassionate di cucina che hanno provato a condurre in “versione italiana” l’esperimento della Powell, preparando cioè le ricette di Julia Child e tentando di tradurre a poco a poco il suo libro. Il blog più interessante è questo “Imparare l’arte della cucina francese”. Bellissima l’idea di questi due ragazzi appassionati d’arte e di cucina cominciata nel 2012. Anche io -come tanti altri- ho lasciato un commento sul loro blog per capire se il loro progetto di traduzione delle ricette di Julia continua.

Online si trova anche quest’altro progetto di rivisitazione delle ricette di Julia “Impariamo da Julia” ma purtroppo sembra non essere andato in porto. Se vi va di leggere qualche articolo veramente interessante in lingua inglese su Julia Childs spulciate invece questo blog: si chiama “Bon Appetit” che è poi l’espressione che la cuoca americana utilizzava spesso per chiudere gli episodi della sua trasmissione più nota.

Meryl Streep nel film interpreta Julia ChildPer inciso, il film prende spunto dalle due storie di cui abbiamo parlato, ma Julie Powell ha poi scritto un libro dall’omonimo titolo (Julie & Julia) che in qualche modo racconta le vicende del blog e della sua vita. Questo libro è stato poi tradotto in italiano dalla BUR (date un’occhiata qui), ma dai commenti dei lettori deve essere davvero illeggibile: tutti fanno i complimenti agli sceneggiatori del film e “radono al suolo” il libro e l’autrice/blogger.

Mastering the Art of French Cooking è invece un pezzo miliare della letteratura gastronomica. Il libro si rivolge “ai cuochi americani senza servitù” che talvolta potrebbero avere impedimenti a causa delle condizioni economiche, per paura di ingrassare, delle scadenze da rispettare, per preparare i pasti per i loro figli, per colpa di alcune malattie dei propri cari o qualunque altro problema che gli impedisca di provare la gioia di cucinare qualcosa di davvero meraviglioso da gustare. È stato scritto per coloro che amano cucinare, le ricette sono molto dettagliate di modo che coloro che lo leggono sappiano esattamente come gestire la preparazione. Un testo pratico, quindi, che presenta le migliori ricette della cucina francese in maniera accessibile. Senza dubbio ormai è un libro che ha i suoi anni (il primo volume fu pubblicato nel 1961 e il secondo nel 1970) ma è uno di quei testi che hanno contribuito alla diffusione della cultura culinaria nel mondo.

Io lo acquisterò di sicuro. Se decideste di farlo anche voi, buona lettura e naturalmente… bon appetit!

 

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Junio Tumbarello

Direttore responsabile

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La chiave della felicità risiede in un giardino. Con Vivaitaliani sto cercando di conciliare la mia esperienza nel campo della Rete e dei contenuti con la mia passione per la Terra. "Un uomo, d'altronde, ha bisogno di aria, di mare, di vento e di sole" mi ha detto un tizio conosciuto sul Cammino di Santiago che prima lavorava triste tra le quattro mura di un ufficio e ora è il guardia-parco più felice di Spagna. Mi piacerebbe seguire il suo esempio, d'altronde sono un giornalista professionista che ha sempre voluto fare il giardiniere. Ogni giorno mi dedico al mio orto biologico, ad un piccolo pollaio, ai miei due fedeli labrador, Puck e Othello, e a cinque fantagatti nella regal contea di Fantabosco.

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