L’orto è ormai espressione quotidiana di gioia e creatività. Per chi ha forza, volontà e determinazione nel curarlo e, prima ancora, nel realizzarlo anche sul proprio balcone, è una sicura via di fuga alla monotonia della vita moderna.

CONTADINI MODERNI Hanno fra i 30 e 40 anni e sono in maggioranza neofiti in orticoltura. Ricordano però con piacere genitori e nonni occuparsi d’insalate e pomodori nell’orto che avevano in casa da giovani e vorrebbero rivivere quei momenti di bucolica serenità; non solo per avere verdure fresche in tavola, ma anche per una voglia di sole, aria aperta e natura e – per chi li ha – per trasmettere ai figli un contatto con la natura che i bambini di oggi ignorano. Completano il profilo l’incontenibile voglia di pubblicare su Facebook o su Instagram i risultati del proprio agreste lavoro.

L’orto è ormai espressione quotidiana di gioia e creatività, è una sicura via di fuga alla monotonia della vita moderna

ORTO SU DIECI Dei 60.115.227 di abitanti, al 13 novembre 2013, ben 42 milioni – secondo i dati dell’anno scorso – sono gli italiani che si dedicano al verde domestico, spesso in spazi molto piccoli come il proprio balcone. Praticamente otto su dieci.Un numero enorme che testimonia quanto cresca nel Bel Paese l’esercito dei cittadini col pollice verde. Non importa se non si ha a disposizione un giardino, basta un angolo sul balcone che possa soddisfare una passione crescente, il verde da week end insomma. Lo dimostra l’allargamento delle aree giardinaggio nella grande distribuzione che offre proposte vivaistiche in vaso ed erbe aromatiche, arredamenti e complementi d’arredo per il giardinaggio. Tra le piante più diffuse sui balconi cittadini ci sarebbero le graminacee che crescono ovunque e danno il meglio in primavera e in autunno, il papavero col suo rosso che dà allegria e che ricorda l’aperta campagna, il sedum, succulenta pianta semigrassa facile da coltivare e colorata; ma anche la verbena dalla lunga fioritura e dal carattere rustico, il fiordaliso che ha virtù terapeutiche o la festuca che ha spighe eleganti e decorative.

L’ORTO COME INVESTIMENTO SUL FUTURO Proprio come fosse un immobile con la sua rendita (verde) per cui si può chiedere un finanziamento e che si può lasciare ai propri eredi per garantire loro un risparmio certo almeno sulla spesa di frutta e verdura. Altro che lista d’attesa infinita per gli orti comunali, per cui nel 2013 sono rimaste escluse 4.678 persone in città che ne avevano fatto richiesta. C’è chi, a fronte di una domanda sempre crescente di piccoli appezzamenti di terra, ha pensato bene di farne un business.

TECNO-ORTI PER NON RIMANERE AL VERDE Ed ecco che in via del Terrapieno a Bologna, nell’area agricola del San Vitale, la Cooperativa di abitazione Savena, non potendo edificare su quelli che sono terreni a destinazione agricola, realizzano e mettono in vendita 12 mila metri quadrati di orti, divisi in particelle da 15 metri quadrati. Li hanno chiamati “Terrasole” e sono orti privati e 2.0, perché le piante si annaffiano tramite wi-fi anche quando si è in vacanza e si può seguire la crescita degli ortaggi da casa attraverso un sistema di telecamere interne che hanno anche la funzione di videosorveglianza notturna. Insomma, orti tecnologici inseriti in un’area verde privata che avrà anche un chilometro di piste ciclo-pedonali interne, un’area pic-nic, una serra di 300 metri quadrati che farà da semenzaio e spazi in cui condividere tempo ed esperienze. Un orto che viene incontro allo stile di vita dei più giovani: il terreno è venduto a 150 euro al metro quadrato, il che significa che per un appezzamento da 15 metri quadrati, si spendono 2.250 euro. Chi lo vuole più grande, poi, può anche comprare piccoli lotti vicini e comporsi l’orto della misura di cui ha bisogno.

 

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Sono nata a Chieti e oggi girovago per l'Italia senza fissa dimora inseguendo gli aromi più intensi e i frutti più dimenticati.

Appassionata di comunicazione online e di bonsai, ho frequentato un master in Food communication a Barcellona e oggi la passione per la cucina e la fotografia sono le mie ragioni di vita.

Scrivo dovunque anche sui tovaglioli di carta. Ho un debole per il vino biodinamico, le bacche di Goji e l'anice stellato (che coltivo con successo nella mia piccola casa nel bosco).

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