Un'immagine del London Garden BridgeÈ questa l’idea presentata dal designer Thomas Heatherwick e dagli ingegneri di Arup, vincitori del concorso di idee indetto dalla Transport for London, per migliorare i collegamenti lungo il fiume. Il London Garden Bridge si estenderà dall’area della Temple Church a quella di South Bank attraverso una struttura sostenuta da due soli pilastri sulla quale cresceranno alberi, erbe, orti e fiori tipici della Gran Bretagna.  Una sorta di terrazza lunga 360 metri, dunque, che offrirà la possibilità di attraversare il Tamigi godendo anche della natura e del panorama e che si inserisce nell’habitat urbano della capitale britannica in maniera equilibrata riducendo al minimo l’impatto ambientale. Il progetto dovrebbe essere completato entro il 2017.

Heatherwick si dichiara entusiasta di poter esplorare la possibilità di un attraversamento pedonale sul fiume Tamigi con il London Garden Bridge, in un contesto ricco di orti, giardini, brughiere, parchi e piazze, come quello londinese. Proprio questo l’ha portato alla soluzione vincente: connettere nord e sud di Londra con un ponte-giardino, un’idea semplice, sostenuta e sponsorizzata anche dall’attrice e attivista Joanna Lumley, che ha così commentato: “È abbastanza strano parlare di qualcosa che non esiste ancora, ma il Garden Bridge è già vivo nei piani e nell’immaginazione. Questo giardino sarà sensazionale: un luogo senza rumore o traffico dove gli unici suoni saranno il canto degli uccelli, il ronzio delle api e il vento tra gli alberi, e sotto lo scrosciare dell’acqua. Potrà costituire il modo più lento di attraversare il fiume, che consentirà alla gente di indugiare e appoggiarsi su parapetti a osservare i grandi paesaggi urbani tutt’intorno, ma sarà anche un modo sicuro e veloce di attraversare il Tamigi per il pendolare stanco. Ci saranno erbe, alberi, fiori selvatici e piante; ci saranno fiori in primavera e persino un albero di Natale in pieno inverno. Credo che porterà ai londinesi e ai turisti pace e bellezza e magia”.

Se volete saperne di più visitate il sito del progetto

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Sono nata a Chieti e oggi girovago per l'Italia senza fissa dimora inseguendo gli aromi più intensi e i frutti più dimenticati.

Appassionata di comunicazione online e di bonsai, ho frequentato un master in Food communication a Barcellona e oggi la passione per la cucina e la fotografia sono le mie ragioni di vita.

Scrivo dovunque anche sui tovaglioli di carta. Ho un debole per il vino biodinamico, le bacche di Goji e l'anice stellato (che coltivo con successo nella mia piccola casa nel bosco).

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