Categorie: Cucina & Salute

Scienza e tecnologia per valorizzare l’agroalimentare

L’appuntamento è alle 10.30 a palazzo Bongiorno a Gangi, in provincia di Palermo. L’evento, durante il quale – come dicevamo – saranno presentati i risultati del “progetto pilota per la formazione nel settore delle biotecnologie agroalimentari” è organizzato dall’Istituto di Bioscienze e BioRisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBBR/CNR), in collaborazione con Monade Srls.

Per condividere le finalità del progetto e conoscere il percorso di crescita culturale e formazione imprenditoriale dei giovani laureati parteciperanno all’evento alcune aziende siciliane, le cui innovazioni sono rappresentative della capacità del territorio di mettere a frutto le migliori tradizioni agroalimentari in un contesto innovativo.

Tra gli altri Guido Spoto (dell’azienda Enbiotech Srl) che presenterà la nuova tecnologia ICGENE®, attraverso la quale è possibile, in modo estremamente semplice ed al di fuori dei laboratori specializzati, identificare e certificare geneticamente le materie prime utilizzate per la preparazione dei prodotti agroalimentari e rilevare rapidamente gli agenti fitopatogeni che mettono a rischio le colture, con particolare attenzione a quelli da quarantena e con la possibilità di effettuare le analisi direttamente in campo su diverse tipologie di piante.

Angelo Manna dell’azienda azienda agricola Agrirape di Leonforte, che da anni è impegnato a riscoprire e salvaguardare alcune varietà locali di frutta e di legumi e che da cinque anni ha reintrodotto il riso in Sicilia, dopo circa centocinquanta anni di assenza. Questa iniziativa ha già dato molte soddisfazioni e ha trovato un incredibile successo.

Rosario Umbriaco della Tavola Calda Europa di Enna, che continuando la tradizione di famiglia, ha deciso di mescolare all’interno della sua attività tradizione e innovazione, realizzando l’originale ricetta dell’arancino con due strati di riso, ricotta fresca e Piacentinu ennese Dop: ci sarà modo durante un cooking show di assistere alla preparazione del suo arancino cento per cento siciliano.

Carmelo Floridia, chef di Modica che, insieme al collega Stefano Alfano e all’imprenditore Innocenzo Pluchino, ha dato vita al progetto “Gurmè vasocottura”: una tecnica che permette di cucinare in particolari contenitori di vetro, valorizzando gli ingredienti e offrendo il massimo della qualità.

Fabio Blanco e Luca Modica, che nel 2010, a Modica, dopo aver sperimentato in piccolo per diversi anni la produzione di birra artigianale nei “dammusi modicani” di famiglia, hanno deciso di progettare e avviare un’attività per far conoscere a un pubblico più ampio il risultato di tanto lavoro, con l’obiettivo di portare in Sicilia, dove la tradizione birraia non ha radici profonde, il fascino della tradizione di terre lontane, tornando alla natura per gustarne tutto il piacere.

Redazione Vivaitaliani.it

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